sabato 18 giugno 2016


Ti ricordi del culo di Simona?
Noi seduti sul divano
con Tobia e i troppi caffè
le sigarette, mille
e le parole confuse.

Della bottiglia di Gin caldo
in quella casa umida
del buio di giorni lunghi
del tempo, troppo
che non ne volevamo tanto.

Il passo lento sul corso
le maglie sempre più larghe
e le mani che tremavano.

Ridevamo,
poco ma veramente
bevevamo molto
e mai per festeggiare.

Sentire il mondo
che ti trapana lo stomaco
come fosse acido.

Ricordare colpe
cresciute come giganti
troppo più forti di te
e dei tuoi  occhi
che vincevano i miei
ogni volta che li incrociavano.

Oggi in chiesa
al tuo funerale
c’erano tutti
come alla Stazione
vent’anni fa
e mi manchi .

Avrei voluto avere il tempo
quello che prima avanzava
e adesso non c’è più.