venerdì 7 ottobre 2016


Come un’abluzione
in fila alla cassa
arriva una canzone.
Dice che tutti
sono capaci talvolta
di farci del male.
Anche senza intenzione
apriamo ferite
che non cauterizziamo.
Restiamo a sanguinare,
lasciamo la scia
qualcuno ci troverà
solo per il gusto
di infliggerci dolore




Mi manchi lo sai?
La sera specialmente
quando tutto tace
sei tu che parli
ed è strana la voce
non ha il suono tuo
ma sembra un canto
una litania del cuore
l'ossessiva invocazione
a quello che non c'è.
Gorgoglia nel bicchiere
bisbiglia con il fumo
rimbalza sulle mura.
Pare riflettersi poi
mai in uno specchio
nell' acqua ad esempio
e dove niente è per sempre.
Scorre, passa, svanisce
ma torna lo so
e io lo aspetto
oggi e per sempre
il tuo fottuto ricordo.




Dovrei seguire
il ciclo del freddo.
Una volta scongelata
la carne
non si può più chiudere
in una cella frigo.
Si fa così,
si rispetta la regola.
Così come
al contrario
ciò che ieri pulsava
puoi farlo di ghiaccio.
Ibernare un cuore
ad esempio
dopo un amore si può.
E poi di nuovo
farlo battere
ma solo una volta.
Così siamo noi
abbiamo limiti,
poche occasioni
siamo costretti alla scelta.