giovedì 14 settembre 2017



Dissuaso dal vivere,
genuflesso alla vita
così mi sento padre
quando le costellazioni
fanno posto al primo sole.
Come una condanna 
inferta alla nascita
è l’essere uomo, 
corpo in gara 
un milite disabile
alla guerra come alla leva.
Da piccolo correvo
allo schiudersi dei fiori
saltavo i cespugli 
di belle di notte,
leccavo ogni cosa.
Ho imparato la paura
negli anni a venire
insieme al vizio e la nebbia,
i limiti di questo mondo
e il posto in cui stare.
La pazienza rimane 
e una pace che agogno
il declivio d’un tratto
o la notte che passa
senza lasciare traccia.