giovedì 17 agosto 2017





La solitudine del cameriere,
fuma una sigaretta veloce
prima del turno,
fissa la punta che sfalda,
si screzia dalla fretta
ci soffia su per pareggiarla.
Il badante straniero
sul balcone conta
le automobili sparute
di questo ferragosto
trascorso in città.
Giorno di brividi
di un freddo che non conosco,
di sonno pesante
e vino fresco.
Dopo lo spettacolo struggente
di un formidabile infelice,
come del resto io
e come tutti noi in fondo.
Ai piedi di un convento
con la brezza leggera
che ci ha ridato il respiro
e la voglia di piangere ancora.
Gainsbourg infine a salutare
la fine dell’amore più violento.

martedì 1 agosto 2017




C’era un vecchio per strada
sul lastricato ribollente
aveva sandali, calze bianche
e un panama liso
solo da un lato,
canticchiava a mezza voce
un Celentano degli esordi
a rimestare la giovinezza
e allenare la memoria
che inceppava
come un disco
proprio al centro dell’inciso.
Così il ritornello
non arrivava mai,
lui allora si fermava
e riprendeva dall’inizio.
La canzone io la so
dal principio al gran finale
la intono di tuono nel silenzio
di un mezzogiorno d’inferno
Il vecchio ora sorride
ma non si cura di me
come fossero
le mie parole
portate dal vento fiaccato
un refolo di passato
forte bastante
a rinvigorire il passo
e conchiudere il cammino
ancora per un giorno.