usano marce leggere
mulinano le gambe
per fare pochi metri
Nelle piste ciclabili
che sono come i singhiozzi
di questa città
piena di acqua
Che piange scirocco
sui vetri del bar dove siedo,
su quelli della stanza
del vecchio dirimpetto
Dove le saracinesche
dei negozi
Sono ammainate come una sconfitta
E i posacenere esausti
per le lunghe attese.
Le teste degli altri
piegate sugli schermi
a cercare qualcosa di meglio.
Mentre i cani
pisciano felici
per dirci che esistono,
che ne vale la pena.