sabato 18 giugno 2016


I ragazzi in bicicletta
usano marce leggere
mulinano le gambe
per fare pochi metri

Nelle piste ciclabili
che sono come i singhiozzi
di questa città
piena di acqua

Che piange scirocco
sui vetri del bar dove siedo,
su quelli della stanza
del vecchio dirimpetto

Dove le  saracinesche dei negozi
Sono ammainate come una sconfitta
E i posacenere esausti
per le lunghe attese.

Le teste degli altri
piegate sugli schermi
a cercare qualcosa di meglio.

Mentre i cani 
pisciano felici
per dirci che esistono,
che ne vale la pena.