lunedì 20 gennaio 2020



La paura di una guerra privata
e io vado via
senza armi
alcuna difesa
e poche cose.

Rumoreggia la battaglia
ma la musica è alta anche oggi,
c’è un disco nuovo
che arriva come una bomba.

Da piccolo sognavo di planare
dal cielo al marciapiede,
mi svegliavo la notte
se avvertivo la vertigine.

Il bambino che gioca
ha un modellino di legno
e traiettorie disegnate
con matite colorate.

Io invece ho abbracciato
il carrello di ferro dell’aereo
ho volato davvero
fino a farmi scoppiare il cuore
lassù è un freddo di morte
che non sapevo.

Le bombe nel cielo
sono come le stelle di San Lorenzo
ma non portano sogni
ne fanno poltiglia.

La fine è in quel brillio
come fiamma del camino
che esaurisce la luce
e con se una vita.

Numeri siamo
e traiettorie imperfette
vediamo un arrivo
ma perdiamo la via.

Nel 2003 di Saddam
tu mi tradivi
quando volevamo andare in Africa
sulle orme di Burroughs.

E invece oggi
siamo corpi
in terra
senza più calore.

Mentre la guerra ritorna
mi manca
un secondo perfetto
più del sonno
più di tutto.