lunedì 7 ottobre 2019




Ho aspettato un giorno, piccolo,
accolto una nota di grigio
nella barba e nel cuore.
Ho curato l’ansia e la nostalgia
fino a sentirne le fusa.
Ho siglato il passato con una firma
e visto il mio nome inciso
su una pietra di marmo.
La vita è tenace 
quando sfarina come pietra,
sembra sia solo una cosa da poco.
è invece poroso il dolore di chi ami
lo indossi con eleganza 
come fosse una gonna,
è una cicatrice perfetta 
a memoria di un nuovo evento.
Tutto va in pari mi dici:
per chi va via qualcuno arriva
e al silenzio sopraggiunge un vagito,
all’inedia dei nostri giorni
una fame portentosa e ferina.
Ci sono le lacrime di gioia
e i graffiti dei nuovi nati
sulle mura del “gruppo parto”.
Nel 17 luglio più fortunato di sempre
cambia ancora la prospettiva
e il mondo è una manciata
di centimetri e grammi.
è tutto lì il nostro retaggio 
e il futuro al tempo stesso.