venerdì 3 novembre 2017



Le parole cancellate,
il foglio bianco
e poi ancora
un piccolo verso,
è un ciclo di vita
anche questo alla fine
sono le mie creature
forse le uniche che posso.
Come una presa al fianco
timida e leggera
o una carezza al meglio
il suo vorticare piano
fende il tempo e si posa.
Intorno il vuoto assurdo
di mille e più metri quadri
noi avvinti, rampicanti
stretti per il poco concesso
un secondo che basta
o un sorriso tra la gente
senza la fatica e la distanza
dei viaggi e degli anni.
C’è un tango lì che aspetta
porta il tempo, sempre poco
ma sufficiente alle volte
per capire che è fortuna
questa vita strana.
E trovarla per caso
senza scuse, attese e bugie.
Il caso alle volte
è un amico nuovo
la speranza alla fine
che ancora di buono
a cercare bene
il giorno per noi
qualcosa riserva.
Una bella parola
che si incastona
alla pagina
preziosa tra le altre
perché di te mi parla.