venerdì 3 novembre 2017


C’è gente come me
che guarda la vita,
la vede passare
in veloci anteprime,
consacrata negli album
delle pagine e i blog.
Ne sente il racconto 
nelle rime di un rapper
e scorrere nei video
visti già da milioni.
Noi seduti alla sera
tra le aride carte
e le poltrone calde
di una visita inattesa
ci rifugiamo come tribù
devote al sacro vincolo
del precipizio,
perduti nelle serie
tutte d’un fiato.
Ci teniamo le mani
in segno di tregua
aspettiamo con calma
che il cibo sia pronto,
mai troppo lontani
nel barrio di poche vie
con i portici e il bar
a lambirne i confini.
Comincia il freddo
tu fatti più vicino.