sabato 23 marzo 2019




È un miracolo da niente
il tuo culo all’improvviso,
una parola precisa
in una domenica da poco.
“I miei giorni felici”
urla Wess alla radio.
È di quelli che restano
che non canta più nessuno,
dei nostri porti chiusi
e delle tue finestre serrate.
È gente da nulla
quella che chiamavo amica
e ho fratelli dissanguati
con il cuore messo male.
Nel giorno del padre
mi privo della vita
che già la mia fatica.
Finisce il nuovo romanzo:
pochi grammi
e migliaia di parole.
È il libro della luce
scritto all’alba
per anni ogni giorno.
Avrà un suo spazio,
occuperà luoghi fuori da me
lascerà una traccia nuova
del mio passaggio discreto
perché la carta resiste alla carne.