sabato 19 gennaio 2019



Rimangono poche cose:
una tazza sbeccata
in un giovedì di marzo,
va di moda lo zenzero,
ci mette voglia di fumare.
Mentre bevi un infuso,
la lasci cadere sul tappeto.
E così te ne sei andata,
non ti faceva stare bene,
quel nostro stare insieme
era scalfito dal tempo.
“Ho un dolore qui nel petto
solo se siamo vicini.”
Restano frammenti,
nella memoria del telefono,
nelle scatole di un trasloco
e nel cambio di stagione.
Mi sorprende guardare
lo scontrino di un pranzo al mare
e una coperta di pail
troppo grande ormai.
Che se passa ancora un anno
tu comunque non scolori,
sei nei pezzi che mancano
come in quelli che resistono
alle mani tue e al cuore mio.
Io come la tazza ho una ferita
ma conservo la funzione.